Il 700 è uno dei secoli più floridi per l'arte pittorica italiana,tra i tanti dipinti,paesaggi natura morta occupa un posto di prestigio il Vesuvio.Fin dopo l'eruzione del 79d.C il complesso vulcanico Sommo -Vesuvio ha catturato centinaia di abitanti da ogni parte del mondo.Amato, temuto ammirato,simbolo e icona di una città meravigliosa,tormentata allo stesso tempo,il Vesuvio piùche rappresentare la città,rappresenta il suo popolo .Si scopre che la versione più gettonata è quella del vulcano in eruzione e di ogni dipinto possiamo addirittura sapere a quale evento fa riferimento. Prendiamo
William Turner. Il suo spettacolare Vesuvio immortala l’eruzione avvenuta tra il 22 e il 26 dicembre del 1817.
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Anche in questo caso siamo nel pieno di un’attività eruttiva durata ben quattro anni.

Nessun evento catastrofico, per fortuna, anche per Andy Warhol che nel 1985 dedica al Vesuvio una delle sue splendide serie psichedeliche. L’immagine è quella di una vera esplosione di colore!
Una cartolina ante-litteram è, invece, quella di Pierre-Auguste Renoir, che a Napoli va nel 1881, quando il vulcano non era in attività.
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Nessun evento catastrofico, per fortuna, anche per Andy Warhol che nel 1985 dedica al Vesuvio una delle sue splendide serie psichedeliche. L’immagine è quella di una vera esplosione di colore!
Nei dipinti della napoletana Cristina Ascarelli si delinea un nuovo e coloratissimo concetto di Pop Art, quello dinuove tecniche,giochi di colori.
L’imponenza e l’eleganza del profilo del Vesuvio che non è solo un “vulcano” e nemmeno soltanto la componente di un panorama mozzafiato, ma è il fulcro spirituale della città è la sua anima. Ed è da queste sinergie che l’artista si lascia trasportare, trasferendo sulle tele: frenesia, dinamicità ed ironia interpretati con un nuovo stile più moderno fino ad arrivare ad un coloratissimo concetto dPop Art.

Da quell’ultima eruzione del 1944, il Vesuvio, pur intimorendo ancora, esercita un fascino benevolo nei confronti di chi lo ammira. Non viene visto più come il portatore di morte e distruzione, ma al contrario viene vissuto e adorato come il protettore della città partenopea. La sua elegante imponenza ispira scene di fertilità, di gioia e di serenità.
Nei dipinti di Flora Palumbo, artista contemporanea, napoletana anch’essa, il Vesuvio erutta vita e non morte, esplosioni di fertilità e frutti della terra partenopea, visioni di un futuro non arido e sterile, ma di un ritorno alla vita e all’entusiasmo.
Nel dipinto qui a lato, La rete nel Golfo, l’artista auspica una visione di risanamento del mare e del golfo napoletano, un mare dove poter pescare senza inquinamento, dove la fauna marina, torni a ripopolarsi sconfiggendo l’estinzione di massa, causata dalla pesca indiscriminata e incontrollata. In un futuro utopico e speriamo possibile, la varietà e la moltitudine dei pesci sarà così vasta, che il Vesuvio li farà letteralmente esplodere dal suo cratere, donando cibo in quantità al suo popolo

A completare questo viaggio dell’anima, proponiamo una rappresentazione del Vesuvio più classica e romantica, che abbraccia il panorama del Golfo e della città. Patrizia Balzerano, un’altra napoletana d’eccezione, il cui amore incondizionato nei confronti della sua Napoli, è magicamente rappresentato nelle sue opere.Alba su Napoli, è un dipinto di un’intensità travolgente, da cui si resta ammaliati e senza fiato. Una festa di colori sapientemente miscelati, dove viene rappresentata una Napoli insolitamente ottimista
ANSAO' SOLE MIO- CARRERAS-DOMINGO -PAVAROTTI